Gli Asteroidi

Lungometraggio di fiction  |  91’  |  Documentario Culturale |  2017  |  Articolture e Ocean Productions, con RAI Cinema

Pietro, nella confusione dei suoi diciannove anni, vaga insieme a Ivan attraverso una pianura fatta di fabbriche chiuse, poche speranze e piccoli espedienti, finché l'asteroide che minaccia di distruggere la terra finisce per rivoluzionare il loro spazio vitale.

GLI ASTEROIDI è il primo film di Germano Maccioni, regista emergente che approda al lungometraggio di fiction dopo importanti esperienze di cortometraggi e documentari. Prodotto da Articolture e Ocean Productions con RAI Cinema, distribuito da Istituto Luce Cinecittà, e girato interamente negli orizzonti piatti della Pianura Padana, il film presenta per la prima volta sullo schermo due giovani attori non-professionisti, Riccardo Frascari e Nicolas Balotti, affiancati dal talento di Pippo Delbono e Chiara Caselli. Avrà ragione Cosmic – l’amico strambo dei due protagonisti – a sostenere che un asteroide sta per distruggere la Terra, o semplicemente il suo passaggio trasformerà per sempre le vite dei ragazzi?

Il film è riconosciuto di interesse culturale e ha ricevuto il contributo economico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Turismo – Direzione Generale per il Cinema; con il supporto della Regione Emilia-Romagna Film Commission

TRailer ufficiale

cast TECNICO

Prodotto da: Articolture e Ocean Productions, con RAI Cinema
Distribuito da: Istituto Luce Cinecittà
Diretto da: Germano Maccioni
Scritto da: Giovanni Galavotti, Germano Maccioni
Produttori: Ivan Olgiati, Articolture - Emanuele Giussani, Ocean Productions
Direttore della fotografia: Marcello Dapporto
Montaggio: Corrado Iuvara, Paolo Marzoni
Colonna Sonora Originale: Lorenzo Esposito Fornasari (con brani de Lo Stato Sociale)
Scenografie: Nicola Bruschi
Costumi: Valentina Cencetti, Loredana Vitale
Suono: Giovanni Frezza
Post-production: L’Immagine Ritrovata
Colorist: Giandomenico Zeppa
Comunicazione:  Chiara Galloni

CAST ARTISTICO

Ugo Adriano Giannini
Teresa Nicole Grimaudo
Pietro Ettore Bassi
Ivan Antonio Gerardi
Cosmic Luigi Maria Burruano
Chiara Enrico Lo Verso

Sinossi

Una provincia industriale, sconfinata, alienante. Un tempo florida, ora profondamente segnata dalla crisi economica. Provincia di campi allargati e capannoni dismessi, è l’universo in cui gravitano Pietro e il suo amico Ivan, diciannovenni in conflitto con la famiglia, con la scuola, con tutto. Sullo sfondo una serie di furti nelle chiese, compiuti dall’inafferrabile “banda dei candelabri”, e l’incombere di un grande asteroide, monitorato dalla stazione astronomica della zona perché in procinto di passare molto vicino alla Terra. Talmente vicino che un amico un po’ strambo, fissato con questioni astronomiche e filosofiche, è sicuro che precipiterà sul pianeta, annientando l’umanità. E mentre la “fine del mondo” si avvicina, Ivan convince Pietro a partecipare a un furto, con conseguenze drammatiche che colpiranno fatalmente il loro mondo.

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Gli asteroidi sono fatti della stessa materia dei pianeti, a cui gravitano intorno senza trovare una propria collocazione: si perdono per traiettorie imprevedibili, spesso rischiando collisioni violente. Questa è l’immagine con cui volevo cominciare: due giovani che vagano per la provincia, come asteroidi attraverso un cosmo che li respinge, che non possono o non vogliono riconoscere. In questo film volevo raccontare la storia di quei giorni cruciali che segnano il loro affrontare il mondo.

Quando: durante la crisi economica che da anni si mostra con una forza annichilente. Dove: la provincia italiana, nello specifico un’area industriale della piatta Pianura Padana, sana e sviluppata in passato ma ora colpita da un malessere che ha inciso profondamente sulla vita e le relazioni di ogni personaggio del film. Questo territorio è intrigante, con i suoi orizzonti larghi che fuori dalle città sono sempre più difficili da delineare, ma la periferia è uno stato mentale, e universale. Mi piaceva l’idea di poter trasformare una terra apparentemente senza attrattiva in una narrazione avvincente, come ho già sperimentato in altri lavori. Crescere in questo ambiente è straniante: lo so perché lo conosco bene, ci sono cresciuto e per questo ho sentito il bisogno di raccontarlo.

Due temi centrali: la perdita del Sacro – Ivan e Pietro finiscono a rubare candelabri dalle chiese – e l’astronomia, introdotta dal personaggio controverso ma decisivo di Cosmic. La Stazione Radioastronomica che lui frequenta, proprio là dove Monica Vitti si aggirava in una scena di Deserto Rosso, diventa la sua cattedrale privata.

Articolture in primis e Ocean Productions, i produttori che sono stati al mio fianco, hanno dato corpo a tutto questo. Non ringrazierò mai abbastanza Ivan Olgiati per aver fin dall'inizio condiviso la strategia produttiva con me e con tutto il team, e aver capito insieme come incastonare scene e pezzi di storia in ambienti e situazioni di vita, difficili, ma alla fine congeniali ad entrambi. Ho avuto il privilegio di far volteggiare quella parabola spaziale come in una danza sufi, tanto quanto il poter dirigere non-attori, scovati nelle scuole della Città Metropolitana di Bologna, lontani dal centro storico. Questa esperienza con i ragazzi mi ha fatto capire che possono uscire cose eccezionali da chi non ha alcuna nozione attoriale, e mi sto ricredendo sempre di più sulle possibilità della recitazione al cinema, il modo in cui si possa manifestare. L’orgoglio poi, dopo mesi di training, di metterli in scena al fianco di Pippo Delbono e Chiara Caselli – i volti che avevo sempre immaginato per i ruoli di Ugo e Teresa: si sono dati con estrema generosità, ora istintiva, quasi animale, ora con grazia e disciplina.

La scuola, la parabola… ma anche una balera vera riempita di veri ballerini, anche loro volteggianti sulle note di un brano di liscio scritto appositamente da Lo Stato Sociale, attori per un giorno; e ancora un’auto vera schiacciata in una pressa vera di un vero demolitore, per accorgersi alle prime luci dell’alba che la pressa zampillava olio perché si stava spaccando… ‘Insieme’, questa è una parola chiave, abbiamo messo in atto energie forti e audaci, autentiche come questo luogo.

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Ho voluto affrontare tematiche complesse – il passaggio all’età adulta, il senso di smarrimento e di rivolta, la ricerca di una casa, uno spazio dove consistere, dove essere – ma attraverso un film quasi ingenuo in superficie, e tramite la lente del genere (il plot di rapine, il richiamo alla fantascienza); alla fine un film semplice e coinvolgente, come l'amore per le cose che mi piaceva vedere da ragazzino, come la voglia di far cinema che – mi accorgo ora –, sovrasta tutti i pensieri profondi, e se emergono, bene, ma non ha senso mettersi a spiegarli. Che poi chissà, alla fine magari è proprio il film che arriva a levigare e guarire le ammaccature del passato. Guarire, imparare, pensare, e ringraziare, per vivere meglio il tempo presente.

Germano Maccioni

Germano Maccioni

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Nato a Bologna nel 1978. Regista, autore e attore, ha lavorato in teatro e nel cinema, con – tra gli altri – Giancarlo Cobelli, Kim Rossi Stuart, Franco Branciaroli, Giorgio Diritti, Tatti Sanguineti e Franco Maresco. Tra il 2007 e il 2008 ha girato “Lo Stato di Eccezione. Processo per Monte Sole 62 anni dopo”, un documentario sul processo per la Strage di Monte Sole, presentato tra il 2008/2009 in numerosi festival nazionali e internazionali, incluse Le Giornate degli Autori al Festival di Venezia, pubblicato in DVD dalla Cineteca di Bologna e più volte trasmesso da RAI. Nel 2009, ha diretto “My Main Man. Appunti per un film sul jazz a Bologna”. Nel 2011, ha diretto Roberto Herlitzka e Angela Baraldi in “Cose Naturali”, il suo primo cortometraggio di fiction, che ha vinto numerosi premi tra cui il Premio Antonioni per la Miglior Regia al Bif&st-Bari International Film Festival, la selezione ai Nastri D’Argento e la qualifica di Film d’Essai del MiBACT. Nel 2012 ha diretto “I giorni scontati”, un documentario girato interamente in un carcere italiano. Ha poi scritto e diretto “Fedele alla Linea”, un film sulla vita di Giovanni Lindo Ferretti, presentato nel marzo 2013 al Bergamo Film Meeting e in seguito al Bif&st - Bari International Film Festival. Il documentario è uscito nelle sale nel maggio 2013 con eccellenti risultati di botteghino: oltre 300 visioni, incluse première e seconde visioni, in più di cento città italiane, per oltre 15mila spettatori. In novembre 2013 è stato pubblicato in DVD da Cecchi Gori HomeVideo.

La Gallery

Alessandro Tarabelloni
Ivan, Cosmic e Pietro
Alessandro Tarabelloni
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16 Cosmic
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18 Alla Croce Del Nord
19 Cosmic Pietro E Ivan III
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